Le Orchidee del Salento

Orchidee del Salento è il volume pubblicato a cura dei ricercatori salentini Roberto Gennaio,Tecnico Prevenzione Ambiente presso il Dipartimento di Lecce di ARPA Puglia, Piero Medagli, Botanico presso il Laboratorio di Botanica Sistematica ed Ecologia Vegetale presso Università del Salento e Livio Ruggiero, Professore associato di Fisica dell’atmosfera all’Università del Salento. Il volume edito da Editore Grifo di Lecce, è stato presentato dagli Autori alla stampa il 6 aprile 2010 a Palazzo Adorno della Provincia di Lecce alla presenza del Presidente Dott. Antonio Gabellone e del Direttore Ing. Giovanni Refolo. Una lacuna botanica finalmente colmata, una ricerca più che ventennale svolta sul territorio salentino dai tre studiosi naturalisti che hanno censito più di quaranta specie di orchidee spontanee oltre a scoprire e descrivere decine di nuovi ibridi naturali nuovi per la scienza. Il volume costituito da copertina cartonata e da sovra copertina lucida a colori di 180 pagine è corredato da circa 400 foto a colori che illustrano con gran dovizia il mondo segreto ed enigmatico di questi gioielli botanici, gli ibridi naturali e varie forme teratogene. Orchidee ? Nel Salento? Ebbene si! Non solo quindi torri costiere, barocco, oliveti sconfinati, mare e arenili da scenari tropicali, ma oltre ad essere allietato dalla fioritura di centinaia di specie vegetali, il Salento è arricchito anche dalla presenza di diverse specie appartenenti alla famiglia delle Orchidacee che crescono in diversi habitat non ancora contaminati costituiti da vegetazione di macchia mediterranea, zone umide, aree prative e pseudo steppe e da sottoboschi. Le nostre orchidee, rispetto alle specie tropicali che ben conosciamo, dai fiori grandi e vistosi, non si fanno notare di prepotenza, ma bisogna guardare tra l’erba, inginocchiarsi per poter cogliere tutta la loro enigmatica bellezza, la struttura fiorale e i colori.Si perché le nostre orchidee sono piccolissime con fiori di dimensioni che vanno da meno di mezzo centimetro come in Epipactis microphylla e Spranthes spiralis a massimo 3 centimetri come in Ophrys apulica, distanziati sullo scapo fiorale o riuniti in dense infiorescenze, con una altezza della pianta che va dai 5 ai 30 centimetri, dipende dalla specie. Inoltre, molte di queste orchidee, in particolare le Ophrys, hanno attuato particolari strategie di impollinazione, modificando un petalo che si chiama labello, che ha assunto la forma e il colore dell’addome di un insetto femmina in modo da poter “ingannare” i maschi di alcuni insetti che nel vano tentativo di accoppiarsi possano trasportare il polline da un fiore ad un altro effettuando l’impollinazione. Nella pubblicazione vengono descritti i vari generi presenti nel Salento, Orchis, Anacamptis, Neotinea, Barlia, Serapias, Limodorum, Spiranthes, Ophrys e le relative specie con delle schede dettagliate in cui è indicato inoltre il periodo di fioritura, l’habitat, l’inserimento nelle lista rossa regionale e nazionale. Infatti molte di esse sono rare e in via di estinzione dovuto alla graduale trasformazione, regressione e scomparsa degli habitat e all’uso indiscriminato degli insetticidi che hanno fatto diminuire le popolazioni degli insetti impollinatori…

 

Articolo tratto da Progetto Salento, leggi l’articolo completo qui…

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1 thought on “Le Orchidee del Salento”

  1. Finalmente un’opera che contribuisce a scoprire e valorizzare il nostro habitat naturale in modo esaustivo e completo, alla ricerca di specie floreali fino ad oggi non conosciute o se conosciute non apprezzate per la valenza botanica . Un’opera che aiuta anche chi si affaccia per la prima volta al mondo delle Orchiedee a scoprire e custodirne la rara bellezza.

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