Ha grandi, traboccanti corolle di petali profumati e fiorisce solo una volta, in piena primavera. E no, non è la rosa, ma la peonia, la “rosa senza spine”. Così a lungo l’hanno denominata gli inglesi, mentre per gli spagnoli è la “rosa de San Jorge” ed è proprio per il suo aspetto regale e ricco che può contendere lo scettro alla rosa, la regina dei fiori. Per via delle sue rare fioriture, in Oriente la peonia è simbolo di nobiltà, eleganza e gloria imperiale ed è stata, per questo, esclusiva ospite dei giardini del Celeste Impero.
Vanta inoltre una storia lunga millenni. A cominciare dal nome, che ricorda il mito greco di Peone. Egli era il figlio di Asclepio, dio della medicina, e la tradizione racconta che guarì le ferite inferte da Eracle ad Ade, dio dell’Oltretomba. Per sottrarre il giovane alle ire paterne e per riconoscenza, Ade tramutò Peone nella pianta curativa che oggi conosciamo. L’etimologia del nome peonia, dal latino classico paeonia e dal greco gr. παιωνία, rivela infatti il significato di “Pianta che risana”, perché le radici della pianta hanno proprietà medicinali.
Al di là del mito, fin dall’antichità la radice della peonia fu riconosciuta dalla medicina tradizionale cinese – e poi giapponese – come ottimo rimedio per curare alcune malattie e disturbi quali asma, crampi mestruali, convulsioni. Per i Greci e per i Romani, le radici e i petali furono il rimedio specifico contro l’epilessia, mentre in epoca romana si riteneva che le foglie di peonia, in ghirlande al collo di chi veniva colto da follia, rappresentassero un toccasana per farlo rinsavire.
Sempre i Romani sfruttarono le benefiche proprietà della peonia, chiamata “erba beata” per i poteri miracolosi che le venivano attribuiti anche contro demoni, streghe, tempeste, malocchio. Nel Medio Evo, in Europa, la peonia era utilizzata anche in caso di ittero, calcoli biliari, crisi epilettiche e dolori da dentizione. I suoi semi erano ingeriti interi per evitare brutti sogni, o ancora utilizzati come cataplasma per alleviare dolori allo stomaco. I petali, infine, venivano preparati in infuso per calmare la tosse.
Ancora oggi la specie più diffusa nella flora europea si chiama Paeonia officinalis per le virtù medicinali che per un tempo lunghissimo le sono state riconosciute. Mito e tradizione si fondono, attraversano i secoli e ci riportano alla nostra epoca, in un continuo gioco di rimandi. Per esempio, nella tradizione orientale il significato della peonia è legato all’immortalità, anche se i fiori sono emblema di fugacità perché la fioritura dura solo poche settimane.
Il fiore della peonia viene venerato come portatore di fortuna ed è di buon auspicio per un felice matrimonio. E’ appariscente, lucente ed elegante, è simbolo d’amore e affetto, di prosperità, onore, valore, nobiltà d’animo e anche pace. Il suo profumo persistente e l’aspetto ricco e generoso lo rendono adatto alla creazione di composizioni floreali per matrimoni o anniversari. In generale, offrire un mazzo di peonie ha il bel significato di “Tu mi regali tanta serenità”. Il messaggio della peonia è portatore inoltre di stima, eleganza e di auguri di lunga vita.
Infine, qualche curiosità: secondo l’astrologia, se siete nati tra il primo e il 10 marzo (seconda decade del segno dei Pesci) la peonia è il vostro fiore e ha un ruolo protettivo contro gli invidiosi. Basterà portare con sé, a mo’ di amuleto, qualche piccola parte della pianta: un pezzo di radice, qualche seme, una foglia seccata o un fiore all’occhiello. Amate andare in barca? Munitevi di una … peonia in vaso! Secondo antiche consuetudini, questo fiore rappresenta il miglior amuleto contro le tempeste.
Per avere notizie sulla cura delle peonie o se volete recapitare in dono una peonia dai fiori meravigliosi, i nostri fioristi sono a disposizione per fornirvi tutte le informazioni e saranno pronti a consegnare per voi la composizione floreale preferita alla persona prescelta, messaggi d’affetto e di stima compresi!
